Dalla storia ai giorni nostri - La rinascita del simbolo di famiglia
Attraverso studi approfonditi sull’araldica, un incessante ricerca sul piano del design abbiamo voluto reinterpretare, con un senso di rinnovata appartenenza, orgoglio delle radici, amore per i simboli che hanno e rappresentano ancora oggi la nostra lunga e nobile storia di famiglia, per tutti questi motivi la Senatore Gioielli oggi si è impegnata con ardore nella realizzazione di questo anello Chevalier con il simbolo del casato. Dopo una lunga e meticolosa ricerca, lo abbiamo modellato e riportato nell’oro con un procedimento lento e minuzioso, non lasciando niente al caso, di modello in modello, con un ostinato senso di ricercatezza e rispetto dello stemma e di ciò che simboleggia. Quello che vi presentiamo qui è il nostro punto di arrivo attuale. Sperando di suscitare lo stesso orgoglio che ci ha mosso a realizzarlo, cogliamo questa unica occasione per salutare ed abbracciare tutti i Senatore del e nel mondo!




La storia del nostro Casato (heraldrysinstitute)
Il commendator G.B. di Crollalanza riporta la blasonatura di questa famiglia nei volumi del suo Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane. La chiara nobiltà del casato è testimoniata dalla presenza della sua blasonatura, nella pregevole opera “L’Armorial General” di J.B. Rietstap. Ma, d’altronde, tal casato, nel dispiegarsi dei lustri, sempre è riuscito a distinguersi, grazie agli elevati personaggi, a cui ha dato i natali. Tra questi, senza nulla levar al valore degli omessi, ricordiamo: Alessandro, capitano di ventura al servizio della Serenissima, vivente nel 1599; Ludovico, distintosi nella Guerra di Candia; Francesco, consigliere del Veneto Senato, vivente in Venezia, nel 1666; P. Luigi, di Venezia, dell’Ordine dei Predicatori. A quanto pare originari di Venezia. Nel Libro d’Oro della nobiltà veneta e nè il Patriziato Veneto dopo la guerra di Candia e la Serrata del Maggior Consiglio del 1646, troviamo illustre questa famiglia. Sulla scorta di antiche cronache esistenti nella Biblioteca Marciana, e nel R. Archivio di Stato finora inedite, la medesima famiglia fu elevata alla nobiltà per ottimi servigi resi alla patria.




Storia dell’anello Chevalier
Gli anelli più famosi e che si sono guadagnati un posto d onore nei gioielli da indossare sono certamente le fedi, quando pero si pensa a quali sono stati tra le prime tipologie di anelli utilizzate non si può non pensare agli anelli Chevalier, il termine francese ne indica appunto solo in parte la loro origine, infatti in epoca medioevale erano utilizzatissimi dapprima come strumenti poi come simboli di rango sociale elevato che recavano i simboli araldici del casato nobiliare di appartenza; spesso infatti usati proprio come sigilli, erano così importanti che era usanza distruggerli alla morte del proprietario. Fortunatamente nel tempo questa usanza si è modificata in favore del lascito, esempio tra i più rappresentativi è quello del principe Carlo che indossa un modello di circa 180 anni recante il sigillo del principe del Galles appartenuto a Edoardo VIII.
Non sono quelle medioevali le origini più antiche dell’anello chevalier, infatti esistono numerose testimonianze dell’utilizzo di questi anelli in civiltà del passato come gli egizi o addirittura le civiltà mesopotamiche. Un posto d’onore è sicuramente riservato all’utilizzo di tali anelli nel periodo storico degli antichi romani, ad esempio da loro discende l’uso canonizzato moderno di indossare le fedi, mentre si riservava ai senatori della repubblica il diritto di usare anelli sigillo in oro, spesso adornati di simboli o vistose pietre che servivano per comunicare anche visivamente l’appartenenza ad un ceto sociale di rango elevato.
Non solo nobili del passato e di nobili casati, ma anche in epoche più recenti amavano indossarlo Frank Sinatra, Winston Churchill, Franklin Delano Roosvelt e Steve McQueen giusto per citarne alcuni. Nella modernità gli stemmi e l’araldica potrebbero essere assimilabili a quello che oggi chiamiamo logo oppure branding, ed è proprio questa epoca dell’immagine infatti, ad aver fatto rinascere in molti l interesse nei confronti di questi simboli sempiterni.